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venerdì 25 settembre 2009

Il nuovo fotovoltaico abbandona il silicio


La nuova generazione di pannelli fotovoltaici non avrà bisogno del silicio per convertire la luce ma sfrutterà pigmenti organici, sintetizzati biologicamente. L’innovazione non nasce nelle startup californiane, ma nell’Università di Tor Vergata dove è sorto il Polo Solare Organico. In esso è stato battezzato il primo progetto in Italia (qualcosa del genere sta nascendo in Germania e Giappone) per i pannelli fotovoltaici semitrasparenti e colorati, capaci di assorbire la luce senza ricorso al silicio.
Il loro funzionamento è basato sulle celle solari organiche che comprendono tutti quei dispositivi la cui parte fotoattiva è basata sui composti organici del carbonio. La struttura base di una cella organica è semplice: essa è detta “a sandwich” ed è composta da un substrato, generalmente vetro ma anche plastica flessibile, e da una o più sottilissime pellicole, che contengono i materiali fotoattivi, frapposte tra due elettrodi conduttivi. Le celle organiche più efficienti, ispirandosi al processo di fotosintesi clorofilliana, utilizzano una miscela di materiali in cui un pigmento assorbe la radiazione solare e gli altri componenti estraggono la carica per produrre elettricità. La gamma di pigmenti che possono essere impiegati include quelli a base vegetale, come le antocianine derivate dai frutti di bosco, i polimeri e le molecole sintetizzate in modo da massimizzare l’assorbimento dello spettro solare.
Il frutto dell’ingegno di scienziati e tecnici è pronto a trasformarsi in un prodotto industriale. Il progetto è infatti passato dai laboratori di Tor Vergata al Polo Solare Chose (Center for Hibrid and Organic Solar Energy), il centro all’avanguardia situato nel Tecnopolo Tiburtino dove il solare organico si appresta a vivere la sua fase di industrializzazione. «La linea – spiega Aldo Di Carlo, responsabile del progetto e direttore del Polo – avrà inizialmente una produzione limitata a 10mila metri quadri l’anno, con un costo contenuto. Questo permetterà al prodotto di penetrare nel settore delle piccole e medie imprese. Riteniamo di poter immettere sul mercato i primi pannelli entro il 2010». La conseguenza rivoluzionaria in termini di business deriva dall’enorme risparmio legato all’assenza del silicio, l’elemento chimico che fa lievitare il prezzo di un pannello del 60%. La sua eliminazione permetterebbe, assicura il professor Di Carlo, ai nuovi modelli in realizzazione di abbattere il costo per watt da 4 a 1 euro. A questo si aggiungerà il risparmio nelle macchine per la produzione dei pannelli, che costeranno 1 milione di euro contro i 15 o addirittura i 100 necessari per altre forme di fotovoltaico.

 
 
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Il salto commerciale è stato reso possibile dalla Regione Lazio e da alcuni investitori privati che hanno creduto nel progetto. Per la nascita del Polo del solare organico sono arrivati dalla Regione 6 milioni ai quali si sono aggiunti i finanziamenti delle imprese. Tra queste, la Erg Renew, la Dyesol, e Permasteelisa, la società italiana leader nei rivestimenti di edifici che – tra l’altro – ha collaborato al disegno e alla progettazione dell’Opera House di Sidney e del Museo Guggenheim di Bilbao.«Il caso di Tor Vergata –commenta l’assessore all’Ambiente della Regione Lazio, Filippo Zaratti – è un successo di ricerca applicata e darà un forte impulso a tutto il settore dell’industria delle rinnovabili». L’obiettivo, scritto nell’intesa tra l’ateneo di Tor Vergata e la Regione, è il trasferimento tecnologico di queste scoperte scientifiche alle piccole e medie imprese, in modo che un’innovazione così sofisticata possa essere messa a disposizione del tessuto produttivo italiano. Oltre alle ricadute industriali, l’iniziativa avrà effetti benefici anche nel campo della formazione accademica. Le eccellenze maturate nei laboratori del Polo Solare Organico sono a disposizione dei giovani studenti attraverso un Master internazionale in Ingegneria e Fotovoltaico che conta di attrarre dall’estero quei talenti che in molte occasioni percorrono il tragitto inverso e fuggono dal nostro Paese.
Fonte: Repubblica.it