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lunedì 20 ottobre 2008

Pompe Solari in bassa Tensione


L'acqua è lontana (ad.es. 1.000 mt.) si trova in profondità (anche 150 mt.)? Non avete energia elettrica o non è conveniente portarla alla sorgente dell'acqua? Durante l'anno è necessario spostare la pompa in diverse sorgenti d'acqua?
La pompa sommersa in acciaio inossidabile risolve tutti questi problemi economicamente, utilizzando esclusivamente l'energia solare.
le pompe solari hanno un elevato rendimento e dimensioni contenute, è alimentabile con tensioni comprese tra 20V e 70V, correnti comprese tra 1A e 4A, potenze sono comprese tra i 20W e 280W, è adatta a prevalenze comprese tra 0 e 150 metri. Funziona mediante un sistema brevettato di pistoni contrapposti equilibrati azionati da camme e rullini in bagno d'olio mossi da un motore c.c. a magneti permanenti La pompa solare Solaflux utilizza la più grande delle risorse disponibili in natura, il sole, per risolvere il problema della siccità.




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 Non ha costi aggiuntivi nè di manutenzione. Portata utile per ogni ora di sole: da mt.5 di profondità 1.400 litri orari, da mt.25 di profondità 970 litri orari, da mt.50 di profondità 660 litri orari, da mt.100 di profondità 330 litri orari, da mt.150 di profondità 230 litri orari.

giovedì 16 ottobre 2008

Cosa sono le energie rinnovabili o alternative?

Con l’espressione fonti di energia rinnovabili si intendono tutte le fonti di energia non fossili: solare, eolica, idraulica, geotermica e le biomasse.
L’utilizzo delle energie rinnovabili rappresenta una esigenza sia per i Paesi industrializzati che per quelli in via di sviluppo. I primi necessitano, nel breve periodo, di un uso più sostenibile delle risorse, di una riduzione delle emissioni di gas serra e dell’inquinamento atmosferico, di una diversificazione del mercato energetico e di una sicurezza di approvvigionamento energetico. Per i Paesi in via di sviluppo, le energie rinnovabili rappresentano una concreta opportunità di sviluppo sostenibile e di accesso all’energia in aree remote.
In particolar modo, l’Unione Europea (UE) mira ad aumentare l’uso delle risorse rinnovabili per limitare la dipendenza dalle fonti fossili convenzionali e allo stesso tempo far fronte ai pressanti problemi di carattere ambientale che sono generati dal loro utilizzo. A conferma di ciò nella Direttiva 2001/77/CE “Promozione dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili”, viene posto come traguardo il soddisfacimento, entro il 2010, di una quota pari al 12% del consumo interno lordo di energia e al 22% di quello dell’energia elettrica, attraverso l’utilizzo di fonti rinnovabili. Per ottenere questi risultati nella direttiva sono indicati degli obiettivi differenziati per ogni singolo Stato membro e l’Italia si è prefissa di raggiungere, entro il 2010, una quota pari al 22% della produzione elettrica nazionale.Il Decreto Legislativo del 29 dicembre 2003 n. 387 recepisce la Direttiva 2001/77/CE e introduce una serie di misure volte a superare i problemi connessi al mercato delle diverse fonti di Energia Rinnovabile.Nel 2003 in Italia la produzione lorda di energia elettrica da impianti alimentati da fonti rinnovabili ha raggiunto il valore di 47.971 GWh: il contributo maggiore è venuto dalla produzione idroelettrica, pari a 36.674 GWh, seguito dalla produzione geotermica (5.340 GWh), biomasse (compresi i rifiuti, 4.493 GWh) ed eolica (1.458 GWh). Complessivamente la quota percentuale di energia elettrica prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili ha raggiunto il 16,3%.Il sistema di promozione dell'energia rinnovabile in Italia, inizialmente incentivato con il provvedimento noto come CIP6, è stato profondamente riformato con il decreto legislativo 79/99, che ha introdotto l’obbligo per le imprese che producono o importano elettricità da fonti fossili a immettere in rete una quota prodotta da impianti nuovi o ripotenziati alimentati da fonti di energia rinnovabili. Tale quota era sta fissata inizialmente al 2% dell’energia eccedente i 100 GWh. Successivamente, con il decreto n. 387 si è stabilito di incrementarla annualmente dello 0,35% fino al 2006.
Tutti gli operatori soggetti all’obbligo possono provvedere autonomamente alla produzione della quota di energia rinnovabile che devono immettere in rete, o comperare tale quota da terzi attraverso un meccanismo di mercato che prevede la cessione dei cosiddetti “Certificati Verdi” (CV). Si tratta di titoli attribuibili annualmente dal GRTN (Gestore Rete Trasmissione Nazionale) all’energia prodotta da fonti rinnovabili. Tali titoli hanno una taglia di 100 MWh e possono essere vantaggiosamente negoziati, tramite contratti bilaterali tra detentori di CV e gli operatori soggetti all’obbligo o nella piattaforma di negoziazione nel GME (Gestore Mercato Elettrico).